lunedì 28 febbraio 2011

In attesa della caduta di gheddafi, Bengasi riapre

Questo l'interno di uno dei bunker di Gheddafi, preso dai manifestanti



Stiamo aspettando pazientemente la notizia della cattura, delle dimissioni o della fuga di gheddafi. Nel frattempo, scene di festeggiamenti in tutta la Cirenaica in attesa della caduta definitiva del futuro ex presidente. A Bengasi i negozi sono di nuovo aperti, internet è attiva e la vita scorre di nuovo normale.

Le altre nazioni che hanno sperimentato i primi movimenti di rivoluzione in questi giorni sono Oman e Kenia e più vicino a noi disordini in Croazia, dove alcuni giovani hanno lanciato pietre e bastoni alla polizia e gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni. Nel frattempo, 1.000 persone hanno manifestato nella città orientale di Osijek chiedendo le dimissioni del governo. Per l'agenzia di stampa Hina, entrambe le proteste sono state organizzate su facebook.

In Oman, i manifestanti hanno fatto al barbecue il palazzo del governo.

Continuano anche le proteste in Winsconsin, con i manifestanti che non lasciano il parlamento locale.


Tunisia, proteste e dimissioni

Una delle variabili critiche di queste rivoluzioni è la capacità dei manifestanti di tornare in piazza ad ogni segno di dirottamento del movimento stesso. Ogni volta che il percorso va fuori dal seminato le persone dovranno tornare rapidamente in piazza per far capire chi comanda e sopratutto ricordarsi che le persone sono in realtà una sola.

Ed in Tunisia la popolazione è tornata in piazza: il gattopardesco regime continuava a mantenere il potere. Ed il primo ministro Gannoushi si è dovuto dimettere.


Egitto, la folla fa valere le sue ragioni

Di nuovo in piazza Tahrir per chiedere transizione rapida, la folla ha subito una carica da parte dell'esercito. Poco dopo, con un comunicato ufficiale, l'esercito ha ammesso l'errore, ha porto le sue scuse ed ha assicurato che l'incidente non si sarebbe ripetuto in futuro.

Ieri alcune camionette simili a quelle che portano polizia in assetto antisommossa procedevano veloci verso i manifestanti. I canti si sono trasformati in grida di guerra ed i manifestanti si sono messi a correre contro le camionette, che hanno fatto rapidamente marcia indietro e sono fuggite.

Quando si dice essere determinati, ma soprattutto uniti.

In Yemen, altre 3 clan tra i più importanti del paese si sono uniti ai manifestanti.

Saluti felici

Felice Capretta

venerdì 25 febbraio 2011

Rivolte nel mondo e il gas russo

*** 20.30 pechino ha bloccato linkedin (per chi non lo conoscesse, è una specie di facebook per il lavoro e i professionisti) , veniva usato per far circolare i messaggi della rivoluzione

*** 19.24  scontri tra manifestanti e le ultime forze fedeli a gheddafi ormai a 600 metri da Piazza Verde, il cerchio si stringe. Disponibile il filmato di un'ora fa con il discorso di gheddafi in piazza verde blindatissima, forse l'ultimo fazzoletto di terra controllato dalle sue forze. BIsogna riconoscergli un certo coraggio. O forse è semplicemente la fase terminale del delirio.




*** 18.41 Gheddafi sorprende tutti e fa una breve apparizione con discorso in Piazza Verde a Tripoli. Filmato disponibile a breve. Da twitter segnaliamo che la polizia e l'esercito hanno bloccato tutti gli accessi alla piazza e fanno fuoco su chiunque cerchi di avvicinarsi. Per AJE, le forze fedeli a gheddafi controllano solo l'area intorno a Bab al Azizia. Il cerchio si stringe.


*** 15:00 è in corso la battaglia per Tripoli

*** 13.16 manifestazioni anche ad Hebron, comparse bandiere egiziane e persone sui tetiti. Dura repressione della polizia israeliana



*** 12.38 Canadesi evacuati dalla Libia, Ankara sta preparando l'evacuazione dei cittadini turchi. A Bengasi i manifestanti si stanno radunando per  la preghiera del venerdì. Gli imam si scagliano contro i 42 anni di regime e chiedono ai manifestanti di restituire le armi catturate. 

Proteste anche a Baghdad con 5000 persone radunate in Piazza Tahrir (eh si, anche lì). La polizia ha eretto barricate tra la piazza ed il ponte che collega la piazza alla Zona Verde, l'area superprotetta di Baghdad dove la vita scorre in modo civile. I manifestanti sono riusciti ad abbattere una delle barricate ed hanno tentato di passare il ponte ma la polizia schierata in assetto antisommossa li ha fermati. Nella mattinata, manifestanti sono scesi in piazza contro il primo ministro Al Maliki anche a Kut, Karbala e Nassiria e hanno appiccato fuoco al municipio in una città a nord di Baghdad (vederci dietro a tutti i costi la longa manus di washington è più difficile, a meno che il grande disegno non sia davvero enorme (?) ).

Convocata per l'11 marzo la prima manifestazione in Arabia Saudita, che è la prossima nazione pivot a dover essere seguita con estrema attenzione. Il decrepito e malato Re è tornato in patria nonostante le cure per annunciare un piano di concessioni miliardarie alla popolazione. Si vede che non si sente tanto sicuro.


*** 11:30 manifestazione in Tunisia: la popolazione è di nuovo in piazza e pretende la rimozione di tutte le figure ancora collegate a Ben Ali ancora in posizioni di comando. Decine di migliaia di persone anche in piazza Tahrir al Cairo per la rimozione dello stato di emergenza e cambio della costituzione.

Fine aggiornamenti
Bengasi, questa mattina

Un nuovo giorno si apre oggi in Libia.

Ieri i manifestanti hanno perso e ripreso definitivamente Misurata. I civili ora stanno organizzando il traffico, perquisendo le persone a piedi alla ricerca di armi. Hanno arrestato alcuni intrusi armati che si ritiene vengano da Tripoli.

Ogni tanto sentiamo colpi d'arma da fuoco ma non è niente rispetto all'intensità di quelli nella prima parte della giornata 
segnala un residente intervistato da Reuters.
Ci sono voci secondo cui le forze del governo e mercenari starebbero cercando di raggrupparsi vicino alla città per sferrare nuovi attacchi ma i nostri giovani armati stanno controllando le foreste intorno alla città dove si pensa che molti si nascondano
Prosegue così, a proposito dei mercenari


Alcuni sono stati uccisi, altri sono stati arrestati o si sono arresi. I manifestanti hanno arrestato 20 mercenari per lo più africani e due soldati libici [...] i morti tra i civili sono sette... e circa 25 feriti... Molte persone sono uscite di casa per donare il sangue, altre sono arrivate con scorte di cibo.

Sempre ieri, il futuro ex Gheddafi ha dato ieri il terzo discorso in TV, come Ben Ali e Mubarak. E oggi è venerdì, con la popolazione che si è data appuntamento dopo la preghiera per una nuova manifestazione a Tripoli, sfidando i mercenari e le truppe rimaste fedeli all'ex regime.

Giungono comunque segnali contrastanti. Ieri su twitter alcuni segnalavano che l'esercito stava pulendo le strade dal disastro per far entrare i giornalisti e mostrare una Tripoli pulita, in ordine e funzionante. E ieri, ci segnala un lettore, i giornalisti di Telesur sono entrati a Tripoli ed hanno filmato una città tranquilla.

Tuttavia AJE, che trasmette dalle città via via conquistate dai manifestanti, riporta fatti completamente diversi e coerenti con le testimonianze che arrivano da Twitter e dalle persone che sono riuscite a fuggire. 

D'altra parte, gli affezionati lettori ricorderanno la seconda guerra del Golfo e Tarek Aziz che su un palazzo governativo di Baghdad aveva radunato i giornalisti per una conferenza stampa. Durante la conferenza stampa, Tarek Aziz mostrava che Baghdad era tranquilla, invitando a filmare il panorama alle sue spalle che mostrava palazzi e giardini e nessun segno di guerra: gli americani si stavano inventando tutto, l'esercito iracheno stava resistendo valorosamente e coraggiosamente.

Coraggioso lui, senza dubbio. Perchè a nord la situazione era tranquilla, ma a sud già si vedevano in lontananza le truppe avanzare.

Il tempo di finire la conferenza stampa e Tarek Aziz si è precipitato a prendere l'elicottero e nessuno lo ha più visto.

(è ricomparso come prigioniero di guerra un anno dopo)

Sono i giorni finali, come anticipavamo ieri, della battaglia di Tripoli.
Seguiremo gli sviluppi.


Manifestazioni in Corea del Nord

Il fuoco delle Persone contro il Potere si diffonde, come le ceneri di un incendio volando e ricadono molto più lontano sull'erba secca, appiccando fuoco anche molto lontano.

Chi l'avrebbe detto? Una delle dittature più spietate e feroci del mondo si trova manifestazioni sotto casa.
La popolazione manifesta per mancanza di cibo. Centinaia di manifestanti si sono scontrati con le forze dell'ordine in Corea del Nord a Sinuiji, città al confine con la Cina: sembra che vi siano alcuni morti e diversi feriti. La protesta sarebbe nata per l'uso della forza da parte degli agenti di polizia nei confronti di un commerciante di un mercato dopo le feste del 16 febbraio in onore del compleanno di Kim Jong-il.
La popolazione è, allora, insorta, contro la mancanza di generi di prima necessità, causando disordini. Lo riferisce il quotidiano sudcoreano Cosun Ilbo, citando fonti del Nord.

C'e' un fatto nuovo, che è quello che accomuna le rivoluzioni che si stanno diffondendo nel mondo.

I manifestanti, che gridavano “luce e riso” , evidentemente allo stremo, sono stati rapidamente dispersi dalla “polizia”. Che poi, come sempre, ha arrestato ed interrogato per sapere i nomi ed estendere gli arresti. Storicamente, in nord corea la popolazione ha sempre collaborato moltissimo con gli uomini armati del regime, vuoi perché è legge, vuoi perché se non obbedisci sono così gentili che ti fanno una seduta di massaggio nordcoreano (si fa con il manganello).

Il fatto nuovo è che questa volta gli arrestati non starebbero collaborando.

Segno che le persone non hanno più paura del potere.

E quando questo succede, qualsiasi potere che si fonda sulla paura è destinato a cadere.


Infine, notiziola di carattere geopolitico/economico: scaramuccia tra EU e Mosca sul tema del gas.




Putin attacca le regole europee sul gas

Unbundling. Questa è l'impronunciabile parola chiave che ha scatenato la scaramuccia tra Putin e l'Unione Europea. Si tratta infatti della decisione, conforme ai regolamenti del WTO, di separare le attività di business tra chi produce e chi trasporta il gas, in modo tale da consentire a chiunque di subentrare nella gestione dei gasdotti e sottrarli ai produttori.

Ufficialmente, per aumentare la concorrenza e migliorare efficienza e tariffe. Che sarebbe pure vero se fossimo in concorrenza perfetta, ma così non è.

Nel caso specifico, l'intenzione è quella di sottrarre a Gazprom la proprietà dei gasdotti che portano il gas russo nelle case europee.

Va da sè che Gazprom non ha gradito la cosa.

Commento di Putin:

Queste regole Ue equivalgono a una confisca di proprietà e per di più sono destinate a far aumentare i prezzi perché se i gasdotti saranno utilizzati anche da piccole società queste vorranno aumentare i prezzi per fare più profitti

La prima parte ci sta. La seconda sarebbe priva di senso se fossimo effettivamente in uno scenario di concorrenza perfetta. Ma poichè in concorrenza perfetta non siamo, putin non ha tutti i torti.

Sempre Putin:
L'economia è finalmente in ripresa ma gli eventi nordafricani hanno già portato il petrolio a 118 dollari a barile, un livello che minaccia la crescita economica nel mondo, con gli esperti che prevedono possa arrivare addirittura a 200 dollari [...] per questo non siamo interessati ad avere alti prezzi energetici.


Due parole infine su North Stream e South Stream:

oggi diventano sempre più importanti e se fossero già in funzione l'Unione non sarebbe a rischio

E in Libia, gli investimenti congiunti di Gazprom ed Eni nel paese sono per il momento congelati: "Siamo pronti a investire ma non è un buon momento".

Già.

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 24 febbraio 2011

La battaglia di Tripoli

*** 16.00 - apparizione telefonica di Gheddafi in tv. La chiamata si è chiusa frettolosamente. Gheddafi si è paragonato ad Elisabetta II nell'essere un leader simbolico della Libia. Inoltre ha puntato il dito contro al quaeda (?) che avrebbe drogato (?) ed armato (?) giovani adolescenti, che sarebbe bene che i genitori tenessero in casa. Già. Ci asteniamo dallo humor solo perchè la situazione continua ad essere drammatica.

*** 12:46 - testimoni oculari riportano che i soldati stanno ripulendo le strade di tripoli per far entrare i giornalisti


Non avremmo voluto mai intitolare un post in questo modo, ma oggi e nei prossimi giorni si giocano gli ultimi giorni di Gheddafi e si giocano tutti a Tripoli.

Ieri sera il figlio di Gheddafi ha parlato di nuovo alla TV, delirando della cospirazione da parte dei fratelli arabi e lamentandosi delle bugie diffuse dai media. In particolare ha chiesto agli egiziani di non partecipare al complotto. Ha inoltre dichiarato che domani i media saranno invitati a Tripoli, e che la vita nella capitale è normale.

Già.


Il NYT questa mattina riportava di massicci spostamenti di mercenari e di truppe verso Tripoli. Gheddafi avrebbe richiamato tutte le forze, incluse le forze speciali comandate dai suoi figli, nella capitale, rinunciando di fatto al resto della nazione. A conferma di quanto anticipato nei giorni precedenti, la Cirenaica è infatti definitivamente caduta e molte altre città sono nelle mani dei manifestanti. AJE trasmette da Derna, Bengasi e Tobruk.

Tripoli resta l'ultimo bastione di Gheddafi e delle forze lealiste, ed è lì che si combatterà la battaglia finale. Manco a dirlo, si concludera' solo in un modo: con la resa di Gheddafi. Ma gli scontri potrebbero essere gravi.

Questa mattina i pochi testimoni oculari che sono riusciti a parlare con la stampa riferiscono di Tripoli ridotta allo stato di città fantasma, con mercenari che sparano su qualunque cosa che si muova in molte strade. Checkpoint ovunque, dove i pochi che si avventurano in strada correndo rischi non indifferenti non devono solo dichiarare la destinazione e le ragioni del percorso ma anche il proprio sostegno a Gheddafi (!). In pochi osano perfino passare vicino alle finestre per paura di diventare bersagli.

Da Swissinfo: "È cominciato da più di un'ora il bombardamento di Zawia, con tutti i mezzi, con l'artiglieria pesante. Stanno ammazzando le persone che erano in piazza da giorni, armate con solo qualche fucile, stanno ammazzando anche i medici venuti in soccorso", racconta una testimone oculare.

"C'erano poche persone in piazza, che sono state colte di sorpresa - prosegue -. Gli altri sono usciti quando hanno sentito i bombardamenti e si stanno facendo uccidere come topi in trappola. Ci sono più di 50 feriti, decine e decine di morti, il mondo deve fermare Gheddafi. Sta facendo una strage prima di andarsene via". 


Colpita anche una moschea, abbattuto minareto con armi antiaeree.

Secondo AJE circolano messaggi di testo che invitano alla protesta finale domani, dopo la preghiera del venerdì.

Saluti felici

Felice Capretta

Comunicazione di servizio

Commenti sospesi.

Ognuno avra` piu` tempo per riflettere sulle cose che contano davvero nella propria vita.

Gli articoli e gli aggiornamenti naturalmente proseguono come al solito

Saluti felici

Felice Capretta
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mercoledì 23 febbraio 2011

Gheddafi, disoccupazione e materie prime alle stelle

19:30 *** Secondo AJE, un aereo con a bordo una figlia di gheddafi ha chiesto autorizzazione ad atterrare a Malta, autorizzazione negata. Ha chiesto poi autorizzazione al Libano, negata Ministro egiziano nega che ci fosse la figlia di gheddafi a bordo. Petrolio a 100 dollari al barile a new york mezzzora fa, 111 dollari al barile a londra.

16:01 *** BREAKING NEWS questa mattina scontri in grecia, la piazza grida "Papandreou come Ben Ali e Mubarak". Circa un migliaio di persone questa mattina si sono radunate in piazza Syntagma davanti al parlamento. Gli scontri successivi li hanno dispersi. Mentre scriviamo, i manifestanti si sono pero' radunati di nuovo in piazza e la stanno occupando pacificamente. ecco alcune foto.




Per il momento sembrano intenzionati a restare come al Cairo.

Nel frattempo il brent ha toccato 110 dollari al barile.

Fine aggiornamento.




Ieri Gheddafi è apparso in tv per la seconda volta, cosa comune a Ben ali ed a Mubarak.

Interessante notare che avrebbe parlato (salvo operazioncine in blue screen) dalla sua vecchia casa bombardata dagli USA, divenuta poi monumento nazionale.

Per lui avrà anche avuto un grande significato, ma tutto il mondo lo ha visto fare il suo probabile ultimo discorso in mezzo alle rovine.

Molto significativo.

Concidenze.

Comunque Gheddafi ha rilasciato le solite dichiarazioni già rilasciate dagli altri due suo predecessori. Il secondo discorso è solitamente quello delle concessioni e delle minacce. Ed ha rispettato il copione.

E' giunto il momento di chiamarlo con il titolo onorifico che gli spetta: futuro ex. Purtroppo il futuro ex presidente della Libia gode ancora del sostegno di parte dei militari, il che lo rende pericoloso. Ed in quanto manifestamente squilibrato e disturbato, è doppiamente pericoloso.

Vi terremo aggiornati, compatibilmente con i nostri impegni, sugli sviluppi.

E' apparso in tv anche Medvedev, prontamente segnalato dagli affezionatissimi tra i commenti, che ha puntato il dito contro il rischio di insurrezioni "islamiche" in Russia. In molti hanno avuto la sensazione che questo fosse un discorso preventivo. D'altra parte, in Russia ci sono alcune delle condizioni perchè una rivoluzione finisca per lo scoppiare anche lì. Ma prima ci sono altri paesi più a rischio.

La situazione in Libia continua ad essere poco chiara a causa dell'impossibilità di far filtrare all'esterno notizie attendibili. Risulta comunque che la Cirenaica è ormai completamente liberata, mentre la Tripolitania è ampiamente nelle mani dei manifestanti. E' a Tripoli che da giorni si gioca la partita finale.

L'ambasciatore libico in Italia continua a non volersi dimettere. Questo fa di lui un sostenitore del futuro ex regime e dovrà fronteggiare l'accusa di genocidio se e quando sarà formulata.

Potete fargli sapere quello che pensate chiamando l'ambasciatore, Hafed Gaddur, al numero 06 86320951. Gli affezionatissimi romani che volessero fargli un salutino di persona lo trovano al suo ufficio sulla Nomentana al civico 365. Di seguito invece le email, più pratiche.



info-ambasciatainfo-ambasciata@amb-libia.itSegreteria Generale dell'Ambasciata
info-consolatoinfo-consolato@amb-libia.itSezione Consolato
info-cooperazioneinfo-cooperazione@amb-libia.itSezione Cooperazione
info-pressinfo-press@amb-libia.itSezione Stampa
info-culturainfo-cultura@amb-libia.itSezione Culturale










Passando a notizie meno mediorientali, lo scenario non è dei migliori. Sembra proprio che la moria di uccelli abbia portato una sfiga incredibile sul 2011.

Coincidenze, già.


Giappone: 1,21 mln disoccupati lungo termine in 2010

Da Swissinfo: il mercato giapponese del lavoro continua a scontare gli effetti della crisi economica mondiale scoppiata a fine 2008, registrando nel 2010 la quota record di 1,21 milioni di disoccupati a lungo termine, con un incremento di 260.000 unità sul 2009.

I dati, diffusi dal ministero degli Interni, si riferiscono al numero di persone che non sono riuscite a trovare un impiego per oltre un anno, e rappresentano il risultato peggiore dal 2002, quando fu avviata la raccolta di statistiche comparabili.

Roba da andarsi a bere un cappuccino per consolarsi.


Caffè: arabica ai massimi dal 1997

2,772 dollari per libbra il future sul caffè miscela arabica (per gli intenditori: l'arabica è più amara) , mai così alto dal 1997.


Ehi, no, no, meglio un aperitivo con due salatini, un po' di mais tostato e via.


Mais: scorte ai minimi degli ultimi 37 anni

Da wallstreetitalia: le scorte di mais non sono mai state cosi' basse negli ultimi 37 anni. E' un chiaro segnale che gli agricoltori di tutto il mondo stanno facendo fatica a produrre quantita' di grano sufficienti a soddisfare i bisogni dei consumatori. Anche se i prezzi stanno salendo e le piantagioni si stanno espandendo.

I produttori, dal Canada alla Russia, hanno aumentato la produzione di farina, riso e grano del 16% dal 2000, non abbastanza pero' da tenere il passo con la crescita della domanda del 20%. Lo mostrano i dati del Dipartimento dell'Agricoltura americano.

Sui mercati l'effetto e' stato che i futures sul grano hanno raggiunto questo mese i livelli piu' alti del 2008. I prezzi del mais nel frattempo hanno fatto un balzo del 95% l'anno scorso a quota $7,2025 (dati aggiornati al 18 febbraio), mentre la farina ha registrato un progresso del 71% in area $8,5575 e i semi di soia sono avanzati del 44% a quota $13,81. Il riso ha guadagnato l'11% a $15,075 per 100 libbre.


Ehm. Lasciamo stare l'aperitivo. Andiamo a farci un bel viaggio. Via, lontani dai paesi arabi, il più lontano possibile, negli USA, magari verso il Canada, nella regione dei grandi laghi.



Manifestazioni negli USA: Winsconsin

Un deficit di 137 milioni di dollari, che diventerà trenta volte più grande nei prossimi due anni, fino a 3 miliardi e mezzo di dollari.

Anche il Winsconsin ha finito i soldi, ma il governatore ha evitato di ripiegare sulle cambiali IOU del caldo sole della California ed ha iniziato a tagliare pesantemente la spesa pubblica.

In particolare, il progetto prevede l'aumento dell'imposizione fiscale fino al 18% sulla maggior parte dei dipendenti pubblici. Il 12% secco e oltre in meno di stipendio per insegnanti e lavoratori pubblici per pagare l'enorme buco dello stato (on top al buco federale che qui neanche lo si prende in considerazione).

Il taglio non riguarda pero', in perfetto stile Gheddusconi, i pompieri e la polizia, che risultano essere lo zoccolo duro elettorale del governatore. COsa che ha fatto inferocire ulteriormente i manifestanti.

Per tutta risposta, gli insegnanti sono in sciopero e le scuole sono rimaste chiuse fino a ieri, mentre oggi alcune avrebbero riaperto.

Al fine di raggiungere il risultato, il governatore ha tentato di far passare una legge che limita il diritto di negoziazione dei sindacati.

E qui la situazione è precipitata: i senatori democratici del Winsconsin sono fuggiti in Illinois per far mancare il numero legale per la votazione, dal momento che i repubblicani sono 19 ed i democratici solo 14, ma è necessario un quorum di 20 presenti. Senza, non si procede.

Fuggiti come contrabbandieri sono ricercati dalla Guardia Nazionale. Non sappiamo quale sia la situazione ora, ma domenica c'erano 70.000 persone in piazza e l'interno del senato del Winsconsin era occupato da un numero imprecisato di manifestanti, come si vede in questa foto.




All'inizio delle proteste, il governatore Scott Walker aveva comunicato di avere allertato la guardia nazionale, pronta a rispondere nel caso si fosse verificato qualche genere di problema aggiugendo poi di avere fiducia nel fatto che gli impiegati avrebbero continuato a fare il loro lavoro e che, nel caso ciò non fosse accaduto, sarebbe stato pronto a dichiarare lo stato di emergenza.

Nove persone sono state attestate per "cattiva condotta" (bisogna manifestare educatamente, negli USA).



Manifestazioni in Ohio

La stessa operazione tentata in Winsconsin è ora in corso in Ohio, dove i manifestanti non hanno ancora preso il controllo della sala del Senato ma ci sono circa 700 persone che stanno occupando il corridoio del palazzo e migliaia di manifestanti sono fuori.

In un'intervista, la senatrice Shannon Jones, che sostiene il provvedimento, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"abbiamo finito i soldi, e nessun gruppo di manifestanti puo' cambiare questo fatto"


Già.

Ecco una mappa degli stati dove sono previste o si sono già tenute proteste dei sindacati.




E' tutto per oggi.

Saluti felici

Felice Capretta

martedì 22 febbraio 2011

Gheddafi analisi del filmato


*** aggiornamento 18.50 Secondo discorso di gheddafi alla tv di stato, oltre 60 minuti. Niente di che: come Mubarak ha detto che resisterà fino alla fine e morirà in Libia. Non che sia un bell'auspicio, visto come sono finiti Ben Ali e Mubarak. Comunque la tempra non gli manca, come tutti i beduini. E parlando da quello che sembra uno dei tanti bunker costruiti per nascondersi dai bombardamenti americani, si è spinto molto oltre.

E' arrivato a dire che "quando gli afroamericani hanno manifestato per ottenere i diritti in California, Yeltsin ha mandato i carri armati".

Potremmo imbastirci sopra un post in perfetto stile caprino, ma il problema è che c'e' poco da ridere: il tamarro della sirte è uno squilibrato che è ancora in grado di dare ordini a buona parte di un intero esercito piuttosto bene armato. Che obbedisce. Quindi è più preoccupante che ridicolo.

*** aggiornamento 17.45 Gheddafi e` apparso di nuovo in tv da quello che assomiglia ad un bunker.resoconto a breve..e` parso comuqnue parecchio delirante. Parecchio.

Prima di parlare dell'analisi del filmato di Gheddafi, un update sulla situazione in medio oriente e nei paesi arabi.

Le navi da guerra iraniane sono entrate questa notte alle 4:50 ora locale (le 3:50 da noi) nel canale di Suez. Solitamente si impiegano tra le 10 e le 12 ore per l'attraversamento, quindi arriveranno nel Mediterraneo tra un paio d'ore al massimo e sfileranno in acque internazionali davanti alla costa israeliana per raggiungere le acque siriane.

Si tratta di una nave da guerra e una nave di appoggio, di fabbricazione inglese, che risalgono ai tempi dello Shia. In pratica stanno insieme con lo scotch. Secondo le autorità del canale di Suez, le navi hanno dichiarato di non avere a bordo nè armi nè materiale chimico o nucleare (oste, com'e' il vino?).


Tornando alla Libia, le informazioni arrivano con il contagocce.

Giusto ieri notte è comparso sulla tv pubblica un improbabile Gheddafi armato di ombrello che ha dichiarato tre cose, in ordine crescente di delirio psichiatrico:

  • io sono in Libia
  • non credete alle televisioni che appartengono ai cani randagi
  • piove

già.

Eccolo qui.



Ora, una breve analisi del filmato di Gheddafi ci rivela che il filmato è stato girato al chiuso, quindi non è possibile dire se sia a Tripoli o in uzbekistan o a palazzo grazioli o a cologno monzese presso gli studi di mediaset. Potrebbe essere ovunque.

Ampia ostentazione di ombrelli (ben tre) bagnati e gocce davanti alla telecamera. come a dire: a tripoli piove, qui dove sono io al chiuso c'e' acqua, dunque sono a tripoli.

Certo: come dire vedo quello che mangio è uguale a dire mangio quello che vedo.

Poi Gheddafi esce da una specie di ape car di cui non si comprende bene la natura. Ognuno ha i suoi gusti in fatto di auto. Forse la limousine nello studio di registrazione mediaset di cologno monzese non ci entrava e hannno ripiegato sull'ape car di tonino, riparatore piaggio e taroccatore di motorini che ha l'officina a due passi dagli studi.

L'ombrello bianco viene accuratamente mostrato alla telecamera ed è bagnato da acqua apparentemente limpidissima. Non siamo mai stati in Libia ma ci aspettiamo che la presenza del deserto a pochi passi qualche granello di polvere lo porti. Non è una prova definitiva, ma prendiamo nota. Potrebbe essere ovunque.

Infine, il secondo punto: non credete alle televisioni che appartengono ai cani randagi.

Parlava dalla televisione di stato che appartiene a lui.

Già.

Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 21 febbraio 2011

Il destino di Gheddafi, Libia

*** aggiornamento ore 18.37 dimessi gli ambasciatori anche in Bangladesh, India, Polonia, lega araba. Italiani eterni secondi.

*** aggiornamento ore 18.18 dimissioni anche all'ambasciata in indonesia ed in svizzera.

*** aggiornamento 18.10
anche il personale dell'ambasciata di londra si è dimesso. Bloccate a tripoli tutte le comunicazioni: internet, cellulari, linee fisse. Le ultime notizie prima del black out riferivano purtroppo di gravi crimini compiuti dalle forze leali al futuro ex presidente Gheddafi, con violenza sui manifestanti con altri mercenari, tank nelle strade, artiglieria pesante e perfino attacchi aerei (!) confermati.


*** aggiornamento 15:24
- il ministro della giustizia si è dimesso



Segnalate qui tra i commenti tutti gli aggiornamenti sulla Libia. Sembra che siano le ore decisive.

Saremo offline per qualche ora.

Saluti felici

Felice Capretta

domenica 20 febbraio 2011

Italia, paese arabo d'Europa

*** aggiornamento 15:15 Tutta la libia sarebbe nelle mani dei manifestanti salvo alcune zone di Tripoli, secondo AJE. Segnalati caccia nei cieli di Tripoli. Atteso discorso di Gheddafi.

*** aggiornamento 00.30
caracas per ora smentisce l'arrivo di gheddafi. il figlio appare in televisione (come ben ali e mubarak prima di cadere) e minaccia l'instabilità petrolifera ed il massiccio afflusso di emigrati. bengasi sarebbe nelle mani dei manifestanti.

*** aggiornamento 23.49 un diplomatico libico in cina ha dichiarato ad al jazeera che Gheddafi avrebbe lasciato il paese, destinazione Venezuela e a breve sarà data la conferma. A Tripoli ci sarebbero persone in festa nelle strade. da confermare.



Il film su Amanda Knox e i 10 anni del caso Omar ed Erika, incastrati da una cimice mentre lei ricordava a lui le modalità dell'assassinio, queste le principali notizie su cui l'italica stampa focalizza la sua attenzione.

Forse poteva essere utile proporre alcune di queste interessanti novità..

G20, niente di fatto

Anche questa volta il G20 si è concluso con un clamoroso niente di fatto, con sostanziale divergenza di vedute tra paesi occidentali da una parte e soprattutto Cina dall'altra parte. La dichiarazione finale è un capolavoro di generalizzazioni su cui chiunque potrebbe essere daccordo. Questa non è una novità per i lettori affezionatissimi che ricorderanno lo storico GEAB dell'anno scorso sul fenomeno della dissezione geopolitica globale.

Trichet, detto anche Il Bianconiglio per il suo proverbiale coraggio ma soprattutto per la sua impeccabile puntualità, ha dichiarato:
Le pressioni dei prezzi dell’energia devono essere prese sul serio

Ehi, guarda, una capretta alle prese con l'inflazione.

E non è un caso che tra gli affezionatissimi nei commenti si parla sempre di più di oro fisico e argento.


Rivoluzioni nel mondo arabo, repressione durissima in Libia

Le rivoluzioni nel mondo arabo sono un evento geopolitico che ormai è in moto e non puo' più essere fermato.

E la scansione degli eventi è più o meno sempre la stessa, con qualche variazione locale:

  1. prime manifestazioni
  2. repressione della polizia con lacrimogeni e blocco delle telecomunicazioni
  3. ulteriori manifestazioni e blocco di alcune piazze o strade
  4. ritiro della polizia, schieramento dell'esercito, comparsa di squadracce
  5. presa di coraggio e diffusione di massa delle manifestazioni
  6. uno o più discorsi del dittatore in tv ad annunciare riforme
  7. continuazione delle manifestazioni, presa o assedio di palazzi governativi e media
  8. caduta del dittatore
  9. festeggiamenti in piazza
  10. attenzione al futuro

E, dopo aver visto la fine fatta da Ben Ali (che tra l'altro non è certo se sia ancora in vita o se sia già morto) e da Mubarak (anch'egli in condizioni di salute precarie), è piu' che naturale che gli altri dittatori siano molto, molto preoccupati per il loro futuro.

Purtroppo, ognuno di questi dittatori reagisce per cio' che conosce.

Vale a dire, come ha governato, ovvero con pugno di ferro.

E' infatti notizia di questi giorni che in Libia il governo sta cercando di reprimere le manifestazioni con la violenza. Da twitter, ma anche dalle poche agenzie di stampa che arrivano da corrispondenti sul territorio, arrivano notizie di spari sulla folla, anche da elicotteri. A Bengasi, da sempre città "ribelle", la polizia è ora sparita (dopo aver sparato abbondanti lacrimogeni negli ultimi giorni) e le poche notizie che arrivano sono drammatiche.

AJE riporta che l'esercito libico e bande di mercenari (riconoscibili in quanto di origine africana, non araba) starebbero sparando razzi anticarro RPG sui manifestanti a Bengasi.

Colpi di armi da fuoco uditi nella notte a Tripoli.

Internet spesso bloccata funziona poco o per nulla, i tweet sono pochi e i giornalisti stranieri non sono in grado di operare sul territorio. Le notizie arrivano frammentarie. Diversamente da quanto avveniva in egitto, dove nei momenti di maggiore intensita' arrivavano picchi di 30.000 tweet al minuto e c'era una telecamera fissa in piazza Tahrir, non è così facile distillare gli eventi.



Marocco, migliaia in piazza

Prima fase. 2000 persone e Rabat, 1000 persone a Casablanca, altre manifestazioni nelle altre città minori, inclusa Tangeri. Le persone gridano che "il popolo vuole cambiamento" e "libertà, giustizia, dignità".


Bahrein, accampamenti in corso

Schierato l'esercito, persone accampate nella piazza centrale, comparse le tende. Il Bahrein è uno stato relativamente di dimensioni ridotte e poco rilevante dal punti di vista geopolitico, non fosse che l'isola del Golfo ospita la base della quinta flotta USA.


Suez, navi iraniane

A proposito di flotte di navi da guerra, mentre scriviamo le due navi iraniane non avrebbero ancora oltrepassato il canale di Suez. L'agenzia iraniana Fars, citando un responsabile dell'autorità del Canale di Suez, scrive che le due navi da guerra di Teheran "entreranno oggi" nel Canale e "arriveranno domani nel Mediterraneo". In precedenza la televisione iraniana in lingua araba Al Alam aveva detto che le due navi erano già transitate nel Canale. La Marina militare israeliana ha avuto ordine di seguire da vicino le attivita' delle due navi iraniane inviate nel Mediterraneo.


Tunisia, proteste laiche

Centinaia di persone hanno manifestato oggi nel centro di Tunisi invocando "una Tunisia laica", all'indomani del tentativo da parte di alcune decine di islamisti di dar fuoco alla strada nella capitale nota per ospitare bordelli e al grido di "paese musulmano senza prostitute". Ieri è stato inoltre trovato il corpo di un sacerdote salesiano, di nazionalità polacca, sgozzato.

"Per un paese laico", "Fermate i vostri atti estremisti" sono gli slogan più scanditi dai dimostranti lungo avenue Bourghiba che è stato il cuore della protesta durante la 'rivolta del gelsominò che ha portato alla caduta di Ben Ali oltre un mese fa.

"Abbiamo organizzato questa manifestazione per dimostrare che la Tunisia è un paese tollerante che rifiuta il fanatismo", ha detto un giovane blogger, Sofiane Chourabi di 29 anni, tra i manifestanti nella capitale tunisina.

Poche decine di estremisti islamici. Risposta della piazza. Prendiamo nota.

Perchè in Tunisia, come in Egitto, la prima battaglia è stata vinta ma ora entrambi i popoli devono vigilare perchè le rivoluzioni non vengano dirottate, come spesso accade. Ci siamo già espressi su questo nel nostro post sulle rivoluzioni arabe.


L'instabilità si affaccia a Pechino

Mentre in piazza Tahrir gli egiziani manifestavano per cacciare l'ex presidente Mubarak, l'attenzione cinese per gli eventi andava crescendo. Dopo l'esperienza tienanmen di alcuni anni fa, poche sono le speranze rimaste per gli oppositori al regime, ma c'e' del fermento, tant'e' vero che il governo ha fatto alcune mosse preventive.

Rumors secondo i quali fosse in corso di organizzazione una protesta in 13 città al grido "vogliamo cibo, vogliamo lavoro, vogliamo equità" hanno visto le seguenti azioni da parte del governo:

* più di 100 attivisti prelevati dalla polizia, agli arresti domiciliari o scomparsi, secondo il gruppo "Information Center for Human Rights and Democracy", basato ad hong kong. non siamo in grado di verificare l'attendibilità della fonte.

* oggi la keyword "gelsomini" è stata bloccata del governo sul più grande clone locale di twitter

* da oggi è impossibile usare la parola "gelsomini" nell'aggiornamento del proprio status sul più famoso social network cinese Renren.com.

* interrotto oggi (domenica) il servizio di SMS di China Mobile per "problemi tecnici". Nel passato, il governo ha sospeso gli sms in aree di tensione politica per prevenire l'organizzazione delle proteste.


Per finire, interessante articolo del Financial Times sull'Italia. Ne parlavamo giusto ieri sera con una cara amica blogger e ricercatrice, che accennava ad una sua fonte secondo la quale l'Italia potrebbe avere un ruolo pivot nell'evoluzione del fenomeno delle rivoluzioni. Che potrebbero non essere solo arabe, come abbiamo accennato a suo tempo.


FT: Italia, il paese arabo d'Europa

L'Italia condivide molte caratteristiche con il mondo arabo: "Un'economia stagnante, una cultura consumata dalla corruzione e dal crimine organizzato e un conflitto generazionale: è controllata da una classe politica gerontocratica arroccata nella politica e negli affari, escludendone i giovani".

E Berlusconi ha del "plutocrate arabo": "E' immensamente ricco, controlla la gran parte dei mezzi di comunicazione ed è circondato da yes-men; sfida apertamente il sistema giudiziario ogni qualvolta questo si pronuncia contro di lui (come talvolta accade)" [...] è "il miglior amico di Gheddafi".

Infine, anche la "principale virtù" di Berlusconi è comune fra gli autocrati: "sopravvivere fino all'estremo", strategia sulla cui saggezza tuttavia "Hosni Mubarak potrebbe avere qualcosa da spiegare".

Nel frattempo, al mercato comunale del ridente paese caprino in cui siamo attualmente, era in corso una raccolta di firme per le dimissioni di Berlusconi.

Italiani, eterni secondi.

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 17 febbraio 2011

GEAB 51 - 2011, l'anno spietato, terza parte

Ed ecco infine la terza ed ultima parte del Geab 51.
Se avete perso la prima, la potete trovare qui: Geab 51 - 2001 l'anno spietato.
La seconda parte, GEAB 51 - 2011, l'anno spietato, si trova qui.

GEAB 51, terza parte

FOCUS - 15 trend in decrescita per il 2011



1. La ripresa del mondo

Già morente dalla seconda metà del 2010, parteciperemo al suo funerale dal primo trimestre del 2011. L'Europa è stagnante. Nonostante le statistiche falsificate (46) e il Quantative Easing intendessero rinvigorire il mercato azionario per mantenere un'illusione di ricchezza, gli Stati Uniti non possono più nascondere il fatto che stanno scivolando nella Assai Grande Depressione. E l'Asia ha avuto i migliori effetti di diversi programmi di stimolo globali. Adesso la competizione aumenterà tra ogni regione e all'interno di ognuna di esse (47): l'unica ripresa nel 2011 sarà la crisi accompagnata dall'inflazione, con l'esplosione del debito sovrano e della possibile violenza sociale.

2. L'abilità dei G20 di riformare il sistema monetario internazionale

Il prossimo G20 di Cannes (48), sfortunatamente sosterrà l'evidenza di quanto LEAP/E2020 disse nella sua lettera aperta, pubblicata alla fine di marzo 2009 nell'edizione globale del Financial Times, alla vigilia del G20 di Londra (e tradotta da noi qui: lettera di europe2020 al G20 , NDFC):

primo, è impossibile uscire dalla crisi attuale senza considerare come prioritaria la riforma del sistema monetario internazionale e, soprattutto, senza rimpiazzare il Dollaro nel suo ruolo di valuta di riserva internazionale con una nuova valuta globale supportata dalle maggiori valute mondiali;

in secondo luogo c'è stata una finestra di opportunità nella prima metà del 2009 che si è chiusa.

Così, il G20 di Cannes avrà in agenda la riforma del sistema monetario internazionale, ma non sarà in grado di fare dei consistenti passi in avanti al riguardo, e figurarsi il mettere in dubbio il ruolo centrale del dollaro.

È un peccato, perché questa impotenza aiuterà il mondo ad essere risucchiato all'interno della crisi. Ma, come spiega chiaramente Franck Biancheri nel suo libro “The World Crisis: The Path of the World Afterwards” (La crisi mondiale: la strada che il mondo dovrà seguire successivamente), la prossima “finestra di opportunità” per questo tipo di riforma si aprirà dal 2012 /2013, un periodo durante il quale cambieranno i paesi leader del G20.

Quelli che si riuniranno a Cannes nel novembre prossimo, saranno principalmente i leader arrivati alla fine del percorso (USA, Francia, Germania, Cina, …), e quindi incapaci di apportare un cambiamento sostanziale.




copyright 2011 charles hugh smith www.oftwomainds.com il grafico è puramente illustrativo

Raffronto tra un'economia sana (pre-bolla) e un'economia speculativa (bolla)
(verde: patrimonio immobiliare, rosso: debito privato sostenuto dal patrimonio,
blu: valore patrimoniale del 90% della fascia inferiore dei nuclei famigliari, viola: debito pubblico)


3.Leadership statunitense

Il 2011 confermerà su tutti i fronti che questa “leadership” che ha strutturato l'Occidente dal 1945, e il mondo nella sua totalità per il periodo 1990/2010, non esiste più.

Per adesso, solo gli osservatori più acuti hanno percepito l'importanza e la rapidità del crollo della leadership statunitense, mentre la maggioranza vive ancora nel “mondo precedente” e altri pensano che il processo durerà per altri venti o trenta anni (fino al 2030, 2050) (49).

Eppure il 2011 è davvero un anno cruciale; quello della caduta del Muro del Dollaro anticipato nel primo numero di GEAB, nel gennaio 2006 (50). Ecco alcuni esempi di cosa rivelerà all'opinione pubblica mondiale il 2011:

  • la “onnipotente” Federal Reserve Americana non è più in grado di resistere agli attacchi dei suoi nemici interni ed è ugualmente impotente nel persuadere i suoi partner stranieri dei meriti delle sue politiche (Quantitative Easing, zero tassi di interesse, …)

  • il debito infinito degli Stati Uniti, che dovrebbe essere la prova della “onnipotenza” del dollaro e dell'economia americana, sta diventando un problema politico interno e la questione di un ulteriore aumento del tetto del debito federale (una “pura formalità” per anni) sta diventando oggetto di un conflitto di parte nel Congresso e per il pubblico statunitense (51)

  • il “sacrosanto” budget della difesa americana, un pilastro del potere statunitense, includendo l'aspetto internazionale con la questione delle miriadi di basi militari fuori dagli Stati Uniti, sta diventando un argomento di controversia politica e il target di riduzioni di spesa pubblica

ovunque si nota un declino nella presenza degli Stati Uniti, che si accelererà nel 2011: “monetaria” in Europa, “militare” in Asia, “politica” nel mondo arabo.

La strutturazione ad alta velocità di Eurolandia, come risultato della crisi dei debiti degli stati dell'Eurozona ha davvero tagliato molti legami che soggiogavano le finanze di questi stati al duo Wall Street / City: la City finisce, in realtà, sotto al tacco dell'Eurozona, e per i suoi finanziamenti la zona Euro guarda all'Asia piuttosto che a Wall Street.

In Asia, la Cina, sostenuta soprattutto dalla Russia, sta implementando un'autentica politica di “rollback” (52), di influenza americana. Gli Stati Uniti vengono cacciati dall'Asia centrale (53) mentre devono riconciliarsi con Mosca in Afghanistan, e allo stesso tempo Giappone, Taiwan, … e la maggioranza dell'est e del sud-est asiatico vengono risucchiati dall'influenza cinese.

In medioriente, la situazione di stallo delle negoziazioni israelo-palestinesi, la (nuova) ascesa della Siria, la “Sonderweg” (54) (resurrezione del potere regionale) turca, la continuità del programma nucleare iraniano... dimostrano l'effettiva scomparsa di qualunque influenza statunitense sul corso degli eventi (addirittura in Iraq, dove il periodo post U.S.A. viene preparato attivamente tra turchi, iraniani e sauditi).

E, all'interno degli Stati Uniti, l'impossibilità di anestetizzare le enormi disparità nel paese (sociale, etnica, geopolitca) sotto un “tappeto di dollari”, apre un Vaso di Pandora chiuso 150 anni fa, con la fine della Guerra Civile e il decollo dell'economia del paese. Il 2011 sarà dunque teatro di un consistente incremento nella forza del riesame della leadership di Washington per la politica domestica, di violenza politica e sociale, della bancarotta delle autorità locali, e più in generale dell'ingresso del paese in un periodo di grande instabilità, che mette fine a due decadi di indiscussa leadership mondiale.


4. La “crisi dell’Euro”
Questo tema mediatico rilevante nel 2010 non sarà un successo editoriale nel 2011. I media anglosassoni dovranno prepararsi: essi dovranno trovare qualcosa di diverso dall’imminente crollo dell’Euro per eccitare gli animi dei loro lettori o spettatori. In effetti il 2011 vedrà la maturazione di un nuovo “sovrano” : Euroland(55).

Questo processo di maturazione sarà naturalmente uno stile “europeo” nel contesto di una leadership di second’ordine (quindi non aspettiamoci prospettive stimolanti nel 2011), caratterizzata da summit disorganizzati, uscite pubbliche contradditorie(56) , seguite poi però da momenti di efficace “decision making” (in incontri segreti della Comunità(56)) .

Insomma nulla di veramente nuovo, questo però è l’anno in cui cominceranno a sentirsi gli effetti sull’Euro di tutte le misure avviate alla fine del 2010 in termini di controlli finanziari e di bilancio. In definitiva il 2011 sarà l’anno in cui all’interno dell’UE si stabilirà definitivamente il fatto che Eurolandia è diventata in tutti i campi il driver decisionale indiscusso dei 27 (Paesi membri n.d.t.). Secondo il nostro team ciò porterà un cambiamento radicale alla percezione dell’eurozona come un’area in balia degli eventi. In più, per dare una veste al cambiamento, Axel Weber, attuale presidente della banca centrale tedesca, succederà a Jean Claude Trischet allo snodo istituzionale di queste differenti forze.

Per contrasto, i problemi sociali e politici si accumuleranno: rifiuto della gente di sopportare il peso degli aggiustamenti di budget, crescente polarizzazione tra giovani generazioni e “baby boomers” sulla divisione della ricchezza, incrementata perdita di legittimità delle elites politiche nazionali dovuta all’accresciuto ruolo di Eurolandia e rapida crescita dell’identità di estrema destra a causa di questo “buco democratico”. Per questo, è a livello di questo “collo di bottiglia” rappresentato dalla politica nazionale che la democrazia europea continuerà ad essere strangolata.

A livello internazionale il 2011 per gli europei sarà un anno di transizione che vedrà Euroland (e l’EU a seguito) continuare ad esplorare la sua nuova interdipendenza con la Russia, Cina e Brasile a detrimento della relazione monogama con gli USA.


5. I miracoli economici di Cina e Germania

Queste due economie hanno rispettivamente “mangiato il loro pane bianco e il riso(58)” nel 2010.

Esse hanno beneficiato degli effetti portati dai programmi di stimolo mondiali, dalla speranza di una ripresa globale nella prima metà dal 2010 e il paragone favorevole con il 2009 (59). Ora, questi due titani dell’export devono tornare coi piedi per terra: un paragone del 2011 con l’anno 2010 estremamente positivo sarà difficile a priori, anche perché dovunque l’austerità sta prendendo il posto degli stimoli.

Ogni governo può dire quel che vuole ma le fonti di crescita nel 2011 saranno estremamente limitate e la competizione spietata.

Inoltre sia in Germania che in Cina, gli stessi fattori che hanno contriubuito alla crescita nel 2010 opereranno contro di essa nel 2011. In Germania l’occupazione è cresciuta grazie allo spostamento su lavori del terziario a basso costo. Ma questo significa che non ci si può aspettare molto dalle famiglie in termini di suporto alla domanda interna quando la domanda estera cala.

In Cina il problema del surriscaldamento in tutte le direzioni (inflazione dei beni alimentari, immobiliare, energia…) che Pechino sta cercando di governare si scontrerà con il problema delle province che non vogliono sentir parlare di rallentamento dell’economia per evitare problemi sociali e l’esplosione di bolle locali(60).

Secondo il nostro team, il 2011 sarà caratterizzato dal ritorno sul pianeta terra di queste due economie atipiche.


6. Coesione della NATO in Afghanistan

Il 2011 è anche l’anno del fuggi fuggi occidentale dall’Afghanistan. I partner NATO all’interno di ISAF, continueranno ad abbandonare l’Afghanistan mentre il Presidente Barack Obama sarà costretto a riconoscere che nonstante l’espansione dello strumento militare staotiunitense, la situazione ha continuato a deteriorarsi nei confronti dei talebani e che, contrariamente all’impegno preso, le truppe americane non potranno essere rimpatriate in numeri significativi.

Di fronte ad uno scenario di crescenti vincoli di bilancio e dello spostamento del contesto politico (specialmente in Germania, Francia e Italia (61)), il 2011 suonerà la campana a morto per ogni impegno militare significativo europeo nel conflitto afghano. Entro la fine dell’anno non dovrebbero essere rimasti molti soldati sul campo in Afghanistan(62).


7. Obama, Sarkozy e Berlusconi

I tre leaders sperimenteranno ognuno dei momenti particolarmente difficili nel 2011.

Conseguentemente secono il nostro team, è certo che Berlusconi non sarà più a capo del Governo Italiano entro la fine dell’anno; l’unico punto di domanda su questo soggetto per il prossimo anno è se sarà condannato o meno nella miriade di procedimenti che gli piomberanno addosso una volta che non sarà più in carica (63).

Per quanto riguarda Sarkozy, la disaffezione dei Francesi nei suoi confronti rimane su livelli storici e i suoi maggiori problemi deriveranno dalle crescenti difficoltà che incontrerà nell’affermarsi come naturale candidato all’interno del suo partito, l’UMP, visto che i sondaggi evidenzieranno che la sua candidatura non potrà reggere il confronto non solo contro l’avversario della sinistra (probabilmente Dominique Strauss Kahn), ma neanche contro l’avversaria di estrema destra Marine Le Pen (64). Il 2011 sarà l’anno della sua ordalia politica, foriera di una totale sconfitta nel 2012.

Per quanto riguarda Barack Obama, il dado è tratto: egli ha perso la maggioranza nel Congresso, è stato incapace di soddisfare le aspettative di una larga parte del suo elettorato, è impotente sulla scena internazionale e sta affrontando una crisi socioeconomica senza fine. Il 2011 sarà l’anno di preparazione per la fine della sua presidenza nel 2012.


8. Multiculturalismo in Europa

L’avanzata dell’estrema destra da un capo all’altro del continente combinata con il collasso del modello degli USA (un grande propugnatore del multiculturalismo (65) ) farà del 2011 l’anno di chiusura di un periodo cominciato in Europa negli anni ’60 (in particolare in Olanda, Scandinavia e Regno Unito). Ora, sperando che tutto vada per il meglio (66), l’integrazione diventa il leitmotiv delle politiche di immigrazione europee. Nel 2011 i programmi politici in Europa cominceranno ad adattarsi a questa nuova situazione.


9. Il valore delle banche

Causa diretta dell’esplosione della crisi del 2008, maggiori beneficiari delle politiche anti-crisi del 2009/2010, nel 2011 le banche raccoglieranno i cocci degli eventi vergognosi del 2008.
Sul fronte dell’immobiliare, prestiti ai privati, business e autorità locali, debiti sovrani, servizi finanziari,… l’anno che verrà sarà sfavorevole per le grandi banche globalizzate.

Al tempo stesso, specialmente in Europa, ma anche negli Stati Uniti, i vincoli regolatori e fiscali ridurranno seriamente la loro profittabilità. Morale: nel 2011 fuggite dalle azioni bancarie e assicuratevi di non avere tutti i vostri cotni presso la stessa banca!



10. Aumenti di compensi e pensioni nei paesi sviluppati

Nel 2011, saranno un mito (inclusa la Germania dove il governo prevede l’opposto). Dalle gestioni più alte fino ai lavori part-time, tutti i compensi continueranno ad essere messi sotto pressione a causa della competizione globale e specialmente a causa dell’uso della “crisi” per giustificare ogni possibile misura di austerità.

Un evento ancora più basilare colpirà le pensioni nell’Ovest: una riduzione organizzata da parte dei Governi (con un ritorno dell’inflazione, che è sufficiente a non farli alzare, così il loro costo cala) nei paesi in cui le pensioni sono trattate collettivamente, o una caduta causata altrove dalla discesa dei prezzi delle azioni. In entrambe i casi, la schiera di baby pensionati nel 2011 dovrà aspettarsi di vedere una caduta significativa delle proprie entrate.


11. Il valore degli investimenti finanziari

Non ci sono molti investitori singoli sul mercato azionario statunitense al momento. In Europa, il percorso è simile. In Asia, comunque, l’aspetto incasinato del mercato azionario attrae molta gente, anche se recentemente abbiamo assistito a “shocks”(67) il che dovrebbe suggerire molta prudenza.

In opposizione ad uno scenario di esplosione delle obbligazioni del Tesoro e delle bolle del debito sovrano, una ricaduta nella recessione, l’aumento della pressione fiscale e guerre di valuta, sarebbe meglio non fare investimenti finanziari, a meno che non si abbia altra scelta.

E, in argomento, sarebbe meglio evitare tutte le opportunità che direttamente o indirettamente dipendono da misure governative e fiscali. L’oro, i beni, immobili di nicchia o in cui vivere personalmente, anche lo Yen sembrano più sicuri nel 2011.





Previsione di bilancio della Federal Riserve Statunitense ad Ottobre 2011 su emissione di valuta II (blu: obbligazioni del tesoro, rosso: mutui alle banche, verde: aggiunta di liquidità, viola: emissione di valuta II – Fonte: Casey Research, 12/2010


12. L’emissione di valuta come soluzione alla crisi

Era il mondo magico del 2009/2010. Con questo termine politicamente corretto che descriveva di fatto la “carta stampata “ volgare, ogni cosa funzionava. Gli Stati Uniti tornavano sul sentiero della crescita, la fine della disoccupazione di massa e gli alti prezzi del mercato immobiliare, mentre il Regno Unito poteva re-inflazionare la propria bolla finanziaria proposta come una moderna economia per oltre due decenni.

Ecco che nel 2011, l’emissione di valuta non sarà più fondamentale. Sarà vittima delle proprie debolezze negli Stati Uniti e nel Regno Unito (come il Giappone per gli ultimi venti anni), del rifiuto del resto del mondo di essere complice nella svalutazione del debito Statunitense e Britannico e della crescita dell’inflazione globale – l’unico effetto reale della politica di emissione di valuta (in un’economia globalizzata in cui emettere moneta non produce più nessun effetto assolutamente(68) ).

Peraltro, ciò comporta alternative dolorose per gli Stati Uniti (ed il Regno Unito): se stampare moneta non può più essere fatto, rimane solo l’austerità o la guerra. La guerra non è un’opzione perché … paradossalmente costerebbe troppo, perciò rimane solo l’austerità. Il Regno Unito per il quale l’opzione “guerra” non esiste, ha già cominciato il lavoro l’autunno scorso, mettendo in atto una sorta di “amputazione senza anestesia”, provando a ridurre il proprio budget del 25%.

Poi nel 2011 anche per gli Stati Uniti l’austerità sarà una carta da giocare. Così come gli Inglesi all’inizio del 2010 non avevano idea che sarebbero finiti “amputati” di una considerevole porzione delle loro entrate dodici mesi più tardi, gli Americani scopriranno questa amara verità a partire dalla primavera del 2011.


13. Il salvataggio del Regno Unito ed il duetto Cameron/Clegg

Ma non è che se uno pratica la chirurgia in tempo di guerra sia effettivamente un medico. Ciò permette a qualcuno di giocare all’”uomo duro” (e Cameron, Clegg e Osborne (69) non si collocano qui) e concordare nell’essere applaudito da coloro i quali non si preoccupano di sapere se il paziente sopravviverà oppure no a medio e lungo termine (meglio nel breve termine).

Secondo il nostro team, e secondo i risultati iniziali di questi primi tre mesi, ci stiamo dirigendo verso una falla della terapia d’urto imposta al Regno Unito dalla coalizione Conservatrice/LiberalDemocratica e che solo l’annuncio a sorpresa di Giugno 2010 ha permesso al paese di evitare un’esplosione del proprio debito sovrano. Così il 2011 vedrà la convergenza di cinque tendenze molto pericolose: l’aumento dell’inflazione, l’aumento della disoccupazione, la caduta degli acquisti al consumo, la diminuzione delle esportazioni e l’innalzamento continuo dell’indebitamento pubblico nel Regno Unito. (70).

Perciò, ci sarà realmente un’ episodio di crisi del debito nel Regno Unito nel 2011. Anche il miglior medico non può amputare lo stesso arto per due volte, quindi il dottore in questione è lontano dall’essere il migliore. Parallelamente, il pubblico britannico sta cominciando a mostrare un leggero apprezzamento per il trattamento.


14. I consumi delle famiglie occidentali


Ma non e' solo nel Regno Unito che le famiglie occidentali desistono dal consumo frenetico. Negli Stati Uniti il 2010 ha già mostrato come il consumatore statunitense sia di fatto insolvente ed abbia ridotto la propria spesa allo stretto necessario. Lo hanno dimostrato i numeri delle vendite deludenti di fine anno: solo le persone con salario superiore hanno aumentato la loro spesa.

Ma in Europa come in Giappone, le famiglie occidentali non hanno più soldi: da una parte gli viene imposta una pressione fiscale sempre più grande, dall'altra parte vedono il proprio salario congelato o ridotto (quando non perdono tutto semplicemente per via della disoccupazione) e come ciliegina sulla torta le banche continuano a concedere prestiti alla spicciolata.

Allora, per quanto riguarda il business ci si deve augurare che i mercati emergenti rimpiazzino in toto questa deficienza Occidentale (a cui noi non crediamo), poiché in caso contrario, eccetto per i beni di lusso, il 2011 diventerà un bagno di sangue.

Del resto, i produttori di macchine dimostreranno questo fatto (71). Di conseguenza nel 2011 i governi Occidentali non dovrebbero fare troppo affidamento sulle entrate relative alle tasse derivanti dal consumo.

Nella valutazione dei budget nazionali effettuata, l'EU dovrebbe includere la sistematica riduzione delle proprie previsioni ottimistiche per gli stati.


15. Prezzi degli immobili

Stranamente le “nicchie” attraggono ancora i proprietari piuttosto che i cani! In effetti, in tutte le aree metropolitane maggiori, i micro-mercati degli immobili di clientela mondiale continuano ad attrarre investitori che giustamente trattano questo tipo di investimento come più pratico all'alternativa dell'oro fisico.

In pratica e' più facile acquistare un appartamento di tre camere in un area prestigiosa a Parigi, New York o Londra che nascondere nel proprio giardino l'equivalente in lingotti d'oro.

Comunque, in generale, all'esterno di questi mercati, il 2011 vedrà tutt'al più una stagnazione dei prezzi degli immobili o addirittura un ricaduta significativa (come negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Spagna ed Irlanda). Nel resto dell'Eurolandia, nel 2011, sarà il mercato della seconda casa che incomincerà a soffrire seriamente.

Questo e' l'inizio del pensionamento di massa dei baby-boomer (72), che si liberano delle proprietà superflue in un contesto ove le generazioni emergenti non hanno la possibilità oppure (spesso) il desiderio di investire in una seconda casa. Questo trend subirà un'accelerazione negli anni a venire.


Si conclude qui la terza ed ultima parte del GEAB 51 completo.
Se avete perso la prima, la potete trovare qui: Geab 51 - 2001 l'anno spietato.
La seconda parte, GEAB 51 - 2011, l'anno spietato, si trova qui.

Saluti felici

Felice Capretta



NOTE

[46] L'ultima è stata, per di più, ampiamente commentata per mancanza di complessità nella falsificazione. La questione riguardava il tasso di disoccupazione statunitense del Dicembre 2010. Nonostante il fatto che il numero di nuovi posti di lavoro creati, annunciato per il mese corrente abbia fortemente deluso tutti coloro che credevano nei miracoli (si parla di neanche 130.000 contro un'aspettativa di più di 300.000), il Dipartimento per il lavoro statunitense ha comodamente registrato una caduta nella disoccupazione da 9.8% a 9.4% a causa dei cambiamenti nel calcolo di queste statistiche che escludono sempre più persone che non sono in cerca di lavoro. In assenza di miracoli economici, il mercato azionario può credere solo nel miracolo degli statistiche! Fonte Los Angeles Times, 08/01/2011.

[47] è sintomatico vedere ora le economie asiatiche "rubare" le quote dei mercati globali, come per esempio nel caso dei "call center" che ora vedono le Filippine detronizzare l'India. Fonte: USAToday, 10/01/2010.

[48] Che avrà luogo il 3 e 4 Novembre 2011.

[49] La storia ha comunque mostrato le tendenze del ventesimo secolo ad abbattere imperi ad un passo sempre più accelerato.

[50] Per misurare l'accelerazione della storia che ha creato (inventato *) la crisi globale sistemica, basta tenere in mente come la nostra analisi del gennaio 2006 e l'idea stessa di una imminente fine della leadership statunitense fosse stata violentemente rifiutata dalla maggior parte degli esperti e specialisti che invece oggi riempiono i loro articoli di frasi del tipo "Cina, il nuovo superpotere mondiale", "La fine dell'impero US" e molti altri argomenti analoghi ora ordinari.
Cinque anni sono stati sufficienti a spostare una tale analisi dall'impensabile all'ovvio. E la velocità degli eventi del 2011 sta accelerando!

[51] Fonte: Council on Foreign Relations, 04/01/2011

[52] "Roll Back" è il nome che è stato dato alla politica americana degli anni 1950/1960 finalizzata a contrastare l'influenza comunista nel mondo (la Guerra Coreana, la crisi missilistica cubana, la guerra del Vietnam, il supporto alle dittature anti-comuniste latino americane, asitiche o Arabe, ... ). In una forma meno bellicosa, è esattamente la strategia cinese di oggi, in particolare in Asia.

[53] Fonte: New York Times, 02/01/2011.

[54] "The special way", in analogia al concetto tedesco del diciannovesimo secolo che legittimava un particolare percorso per la nazione tedesca, paragonato alle altre nazioni europee. Qui si descrive il punto di svolta "neo-ottomano" attuato dai politici turchi dalla fine del primo decennio del ventunesimo secolo, distanziandosi dalla NATO e dall'Unione Europea. Per un'analisi più complessa, vedi GEAB N°39.

[55] Nel senso storico dell' "emettitore del debito sovrano".

[56] Di cui i media anglo-sassoni si affrettano ad enfatizzare le contraddizioni a concludere che la fine dell'Euro è vicina. Utilizzando Emmanuel Todd, un intellettuale francese, come esempio (sebbene un simile comportamento si possa trovare in Germania, Olanda e Austria...), il quale ha recentemente dichiarato al giornale Marianne:"Al 90% l'Euro esploderà nel 2011". La stessa persona dichiarò nel 1998 al giornale Le Soir, "L'euro non esisterà più nel 2005". Senza dubbio un approccio puramente scientifico qui. è un peccato che questi accademici non valutino le loro previsioni annualmente! Fonte: Le Soir, 20/02/1998; Marianne 06/01/2011.

[57] Proprio l'opposto dell'attuale approccio statunitense che produce grandiose dichiarazioni.. seguite da nessun cambiamento.

[58] Estensione del termine francese dal pane al riso che signica "spostarsi da uno stato di felicità ad uno che non lo è". Fonte "Expressio"

[59] Il povero o cattivo risultato del 2009 ha aiutato ad evindenziare lusinghieri rate di crescita.

[60] Fonte: YahooNews, 04/01/2011

[61] In questi tre paesi, secondo LEAP/E2020, i leader e/o le coalizioni attualmente al potere che supportano l'occupazione NATO in Afghanistan saranno rimpiazzati da squadre contrarie alla presenza dei propri militari in questo conflitto. Vedi questo e il precedente numero del GEAB.

[62] Persino il fedele alleato polacco sta organizzando il completo ritiro delle proprie truppe per il 2013. Fonte: Gazeta Wyborcza/PressEurop, 24/06/2010.

[63] L'ultima riguarda l'apertura di un'inchiesta per "prostituzione di minori"! Fonte: Corriere della Sera 14/01/2011.

[64] Su questo argomento vedi l'anticipazione del nostro team nel GEAB N°49 del 15 Novembre 2010.

[65] Comunque la dimensione regionale delle culture europee continuerà a diminuire la propria consapevolezza.

[66] Questo dipenderà, in particolar modo, dalla capacità delle forze politiche democratiche di impegnarsi in questo nuovo approccio all'immigrazione.

[67] Dalle ultime notizie: le rivolte in Bangladesh successive ad una caduta del mercato azionario di Dhaka... causato da misure fiscali governative. Questo illustra quanto il mercato azionario sia diventanto fortemente dipendente dalla "bontà" degli Stati; una situazione fortemente pericolosa in una tale crisi mondiale. Zerohedge, 12/01/2011.


[68] E dove, quindi, il denaro creato dalle banche centrali viene diretto o al mercato azionario (attraverso le banche) oppure va a paesi produttori di beni di consumo nel mercato interno. Comunque ne gli Stati Uniti ne la Gran Bretagna fanno parte dei paesi produttori beni d'interesse domestico. Contrariamente in particolare a Germania, Cina e Giappone, che sono quindi i beneficiari di questo boom.

[69] George Osborne ha fornito suggerimenti militari ai leader dell'Eurozona... Anche se, nonostante i pesanti tagli, il debito pubblico inglese continui a crescere, prova della completa inefficienza delle misure prese. Ma, non soprendentemente, questa affermazione è stata ampiamente riportata dal Financial Times.. che continua a confermare di aver ora intenzione di limitarsi allo status di quotidiano della City di Londra. Fonte: Financial Times, 05/01/2011

[70] Persino limitando il walfare e i benefici ai disoccupati, un forte aumento della disoccupazione e un declino nelle utenze si tradurrebbe in un forte aumento nella spesa sociale e in minori entrate fiscali. E inoltre il budget non è ancora sotto controllo sebbene la recessione stia tornando. Fonte: CNBC, 21/12/2010; Telegraph, 14/01/2011; BSSL, 10/01/2011

[71] In Europa, il 2010 è stato marchiato da una diminuizione del 5,5% nella vendita delle auto nonostante il parziale supporto di fondi pubblici e i forti sconti dei produttori. Nel 2011 ci possiamo aspettare un'ulteriore diminuizione del 10-15% delle vendite in Europa e il ritorno a licenziamenti, disoccupazione tecnica, chiusura di impianti e fallimenti di subappaltatori. In Giappone l'anno termina in positivo solo grazie al supporto del governo, ma a partire dalla fine del Settembre 2010 le vendite sono precipitate ed anche il 2011 promette di essere un anno molto negativo. Negli USA la fine degli incentivi è risultata in un anno positivo per il mercato dell'auto, in confronto ai due precedenti anni negativi. Ma il nostro team crede che, contrariamente alle previsioni industriali, il 2011 vedrà un ulteriore deterioramento nelle vendite. Infatti, le analisi positive per questo settore assumono tutte che la situazione economica degli Stati Uniti migliori nel 2011, previsione che però non rispecchia la nostra opinione. Fonte: 20minutes. 14/01/2011; MineMsn, 05/01/2011; Istock Analyst 14/01/2011

[72] I primi della generazione del boom demografico compiranno 65 anni quest'anno.

mercoledì 16 febbraio 2011

GEAB 51 - 2011, l'anno spietato, seconda parte

Ed ecco la seconda parte del Geab 51. Se avete perso la prima, la potete trovare qui: Geab 51 - 2001 l'anno spietato

Riprendiamo dal post precedente i primi due trend in crescita per il 2011 e procediamo.

GEAB 51, seconda parte

FOCUS - 17 trend in crescita per il 2011



1. Il fallimento degli Stati negli USA e delle autorità locali


La continuazione della Grandissima Depressione ha spinto una lunga lista di stati come California, Illinois, Florida, Nevada, New Jersey (28) nella bancarotta, come un ampio numero di città , contee e servizi pubblici (come le scuole ed il trasporto pubblico). La principale incertezza qui, per il 2011, è sapere se la crisi di questi governi locali sarà anche il detonatore per la "bomba del debito USA federale" dal 2011 in poi(29).


2. Instabilità politica negli USA

Il recente attacco che ha ucciso un giudice federale ed ha ferito seriamente un membro del congresso (30) esemplifica la svolta violenta della politica USA. La radicalizzazioni si è diffusa in tutto lo spettro politico, la cui agenda è ora dominata dalla retorica aggressiva nei confronti di Washington e di Wall Street da una parte, ed il rifiuto violento della classe media bianca di fare un passo indietro.

3. Integrazione fiscale, economica e finanziaria di Eurolandia
[...]

4. Il ritorno dell'oro nel sistema monetario internazionale
[...]

5. Accelerazione nell’internazionalizzazione dello Yuan

Nel 2011, lo Yuan emergerà come una vera moneta internazionale. Se il 2010 ha visto moltiplicarsi le pressioni per la rivalutazione della moneta cinese, il 2011 segnerà un'accelerazione nella sua internazionalizzazione. Lo Yuan continuerà ad apprezzarsi, ma soprattutto crescerà notevolmente il suo mercato. Pertanto, al di là delle pressioni per la sua rivalutazione e per la fine del suo aggancio con il Dollaro (37), è il crescente ricorso allo Yuan da parte delle banche, delle imprese e degli individui che caratterizzerà il prossimo anno. La valuta cinese diventerà così un ricercato veicolo d’investimento.


6. Disoccupazione e turbolenza sociale

I paesi sviluppati sperimenteranno un anno di turbolenza sociale, nel contesto di una crescente e duratura disoccupazione, e di drastici tagli alle prestazioni sociali (e quindi di un rapido impoverimento sia dei disoccupati che degli occupati) (38). A questo proposito, l'Occidente sarà ancora coinvolto poiché gli Stati Uniti, il Giappone e l’Europa saranno colpiti dalla stesse tendenze: il 2011 dimostrerà questa fine socialmente disastrosa dell’Occidente, e vedrà la sua caduta in un modello sociale da Terzo Mondo, incluse violente rivolte. Il crimine, la violenza sul posto di lavoro, le manifestazioni, gli scioperi, etc. non potranno che aumentare con, in aggiunta, un’accresciuta frustrazione generazionale contro i "baby boomers". In effetti, sono i giovani di tutto il mondo che portano il peso delle conseguenze di questo andamento, e cominciano a "ribellarsi" (39).


7. La forza crescente della logica dei «blocchi geopolitici»

Se il 2010 ha segnato la fine della leadership americana praticamente su tutti le principali questioni internazionali (il riscaldamento globale, il Medio Oriente, il G20, il sistema monetario internazionale, la riforma della finanza mondiale, la Corea del Nord, l’Iran, ...), il 2011 vedrà tutte le maggiori potenze suonare il proprio spartito, pur continuando a rivendicare di essere parte di una logica multilaterale, mentre, nei fatti, ognuno cercherà di rafforzare il proprio "blocco". Nessuna delle questioni di cui sopra vedrà progressi significativi nel 2011, in assenza di obiettivi condivisi dai principali operatori strategici del mondo. D'altra parte, i disaccordi fra i "blocchi" saranno sempre più evidenti e sempre più pubblici, in particolare per quanto riguarda le relazioni con Washington (per quanto tradizionalmente accreditate di un "trattamento speciale").


8. Esplosione della bolla dei Buoni del Tesoro USA e dei debiti sovrani occidentali

La bolla del debito sovrano cominciò a scoppiare nel 2009/2010.

Come un'epidemia, essa è avanzata dai più deboli ai meno deboli, sapendo che qui i forti sono solo quelli che non hanno gravi debiti strutturali. E porterà via quelli che non erano preparati per niente, o addirittura quelli che si sono preparati troppo tardi. In questo caso, il 2011 farà vedere
che la Spagna, il Belgio, l’Italia ed il Regno Unito sono nel menù, proprio come gli Stati Uniti ed il Giappone.

Due eventi accelereranno drasticamente il processo già in corso: l'esplosione del debito degli enti locali USA e l’aumento dei tassi d’interesse. Gestire le tesorerie di questi paesi sarà nel 2011 una temerarietà o un perverso piacere (40).


9. Sistemi di sicurezza sociale: le sfide politiche fondamentali in tutto il mondo
I servizi sanitari, le indennità di disoccupazione, le pensioni, l’istruzione, ... in tutto il mondo queste componenti della società moderna saranno al centro del dibattito politico. Nei paesi sviluppati le elezioni ed i dibattiti politici vedranno il forte contrasto tra la conservazione e la demolizione di tali sistemi; nei paesi emergenti ci si affronterà sul ritmo e sulla portata del proprio sviluppo. In ogni caso, essi saranno al centro dei grandi eventi politici del 2011; e, nei paesi sviluppati, questi problemi peseranno elettoralmente più dei temi dell'immigrazione o della sicurezza.

10. Interventismo degli Stati Uniti in America Latina

Costretti a concentrarsi sull’America per un approvvigionamento sicuro delle materie prime, gli Stati Uniti continueranno il loro tentativo di riconquistare il continente latino- americano. Dall'Argentina al Venezuela ed alla Colombia, per non dimenticare la pressione militar-criminale lungo il confine USA-Messico, per il 2011 sono in programma cambiamenti politici ed operazioni militari in America Centrale e Meridionale.

11. Crescita dei Verdi in Germania e del Fronte Nazionale in Francia

Come descritto dal nostro gruppo nel GEAB N°49, il 2011 vedrà in primo piano due forze politiche tradizionalmente secondarie (i Verdi Tedeschi), oppure marginali (il Fronte Nazionale). Questi due accadimenti creeranno il contesto storico per i cambiamenti politici portati dalle prossime elezioni nazionali nei due paesi. La protezione dell’identità e la conservazione dell'ambiente saranno inoltre, secondo LEAP/E2020, i due ingredienti al centro del nuovo protezionismo "sostenibile" europeo, che germoglierà a partire dal 2012. Torneremo su questo tema nel corso dell'anno.

12. Inflazione

Il suo ritorno è davvero per il 2011.

Dopo aver inondato di liquidità l'economia mondiale per due anni, le banche centrali in tutto il mondo devono ora affrontare l'inevitabile: in assenza di una ripresa duratura, questa liquidità ha permeato il prezzo di tutti gli attivi, in particolare delle materie prime, fatto che ha generato una potente impennata inflazionistica nel 2010 (41).

Erosione degli investimenti a basso rendimento, drenaggio delle pensioni e degli stipendi, svalutazione dei debiti (soprattutto gli enormi debiti denominati in Dollari USA), l'inflazione è un modo per trasferire il finanziamento delle misure anti-crisi e l'indebitamento degli Stati Uniti su queste categorie di persone. Ma, ovviamente, il prezzo da pagare è in un aumento dei tassi d’interesse e dei prezzi delle materie prime: classico circolo vizioso in tempi d’inflazione. Pertanto gli investimenti finanziari dovranno disporsi su un’alta redditività nel corso del 2011 (6% almeno) per essere interessanti, e le borse ne soffriranno (42).



Il decennio peggiore per gli investitori dopo la Grande Depressione - progressione Stock Exchange (NYSE) rispetto da dieci anni (%) - Fonte: Bloomberg / USA Today, 12/2010

13. Aumento dei tassi d’interesse

Il 2011 sarà pertanto anche l'anno della svolta, che vedrà l'uscita da questo eccezionale periodo di bassi tassi d’interesse: non c'è abbastanza denaro a disposizione per finanziare i deficits di tutto il mondo! Australia, Corea, Brasile, Cina, Canada, ... i tassi d’interesse delle banche centrali sono in aumento. Allo stesso tempo, il rifinanziamento del debito sovrano deve fronteggiare tassi d’interesse crescenti sui mercati finanziari (compresi i paesi con rating AAA).

Quindi attenzione, poiché gli stati indebitati, le banche, gli enti locali, le famiglie, ... gran parte delle economie mondiali sono diventate dipendenti da questi tassi d’interesse molto bassi. La loro improvvisa ascesa causerà terribili shocks finanziari della grandezza di quelli dell'autunno 2008. Allacciate le cinture di sicurezza!


14. «Attacchi» alla Fed (e la caduta del muro del dollaro)

In questo numero si ritorna più in dettaglio sulla nostra anticipazione del Gennaio 2006 (GEAB N°1), che posizionò la caduta del "muro del Dollaro" tra il 2010 e il 2013. Tuttavia, al centro di questo processo multiforme, siamo in grado d’identificare un evento specifico che segnerà il 2011, vale a dire gli "attacchi" alla Fed.

E' necessario capire questo termine nei suoi due sensi più utilizzati: in primo luogo, un attacco di forze che si oppongono alla Fed e che vogliono semplicemente vederla scomparire o almeno porla sotto il controllo politico del Congresso e, in secondo luogo, un attacco in senso medico, un’"embolia", che provochi la sua paralisi come risultante della crescente inefficacia delle sue azioni e soprattutto della natura altamente esplosiva del suo bilancio, che è ora in balìa di un brusco aumento globale dei tassi d’interesse (43).

A condurre la prima categoria d’attacco, muovendosi in modo confusionario, è Ron Paul, che ha appena assunto l'incarico di presidente della sotto-commissione di sorveglianza della Camera dei Rappresentanti della Fed, e che vuole farne uno strumento di trasparenza della Fed; il "Tea Party", che vuole il suo controllo politico; i sostenitori dell’oro che chiedono una revisione contabile indipendente delle riserve d’oro federali (e che hanno appena ricevuto un supporto giudiziario, grazie ad una decisione del giudice federale che ha richiesto l’acquisizione di documenti riservati riguardo questo tema); il popolo americano che è diventato "anti-Fed" in due anni di crisi; ed il "resto del mondo", che non accetta più che la Fed debba essere l'unica a prendere decisioni su misure che riguardano direttamente (e sempre più negativamente) gli altri paesi (44).

Per l'altro tipo di "attacco", è la Fed stessa (e tutte le autorità federali degli Stati Uniti) che fu incaricata di prepararne il terreno: l’incapacità dei leaders degli Stati Uniti di risolvere i problemi strutturali dell'economia e delle finanze del paese, ha costretto la Fed a sostituirsi, al tempo stesso, al governo (incapace di attuare le difficili misure per ripristinare la fiducia nelle finanze pubbliche), alle banche (volte solo al massimo profitto sul breve termine) e ai contribuenti (che si rifiutano di pagare più tasse).


15. Importanza internazionale dei Paesi del BRIC

Dobbiamo ora usare il termine BRICA, con l'aggiunta del Sud Africa, nel 2011, ai quattro paesi BRIC. Nel contesto di una crescente debolezza degli Stati Uniti e di un’Eurolandia che sta scoprendo nuovi partners strategici (in particolare quelli disposti a sostenere l'euro, come la Cina e la Russia), la rete dei paesi BRIC chiaramente peserà sull'agenda globale, poiché ciascuna delle sue componenti ha un’influenza crescente.


16. Norme per il controllo dei cambi ed altre forme di protezione finanziaria, monetaria e commerciale, nell’ambito della guerra valutaria

I paesi BRIC, ma non solo loro, sono inoltre i più avanzati nell’opporsi alle misure unilaterali degli Stati Uniti in materia di “Quantitative Easing”, di flussi di liquidità, di monetizzazione del debito USA e d’indebolimento del Dollaro. Nel 2011, essi aumenteranno le misure di controllo valutario ed il livello dei tassi d’interesse per cercare di proteggere le loro economie dagli effetti negativi delle politiche di stimolo USA. Ma al di là dei paesi BRIC, sono tutte le economie emergenti che seguiranno un percorso identico. Il 2011 vedrà la proliferazione di queste barriere, un altro esempio della dissezione in corso del sistema finanziario globale.


17. Caduta dei regimi arabi filo-occidentali

Tunisia ed Algeria sono state scosse da disordini e la Giordania, l'Egitto ed il Libano stanno sperimentando gravi problemi (45). Al di là delle reazioni ai prezzi più alti dei prodotti essenziali, è il primo shock politico relativo alla "caduta del Muro del Dollaro".

I regimi in questione, sono tipici poteri supportati da vicino dal denaro occidentale, vale a dire sostanzialmente dal Dollaro USA. La rapida erosione della credibilità occidentale e delle risorse finanziarie, specialmente degli Stati Uniti, stanno già cominciando a farsi sentire, proprio come l'impotenza europea al di fuori dei suoi confini. Le élites di questi paesi sono abituate a sentirsi "intoccabili" grazie ai loro protettori statunitensi ed europei: la loro caduta sarà brutale, come si stanno rendendo conto soltanto ora che l'"Occidente" non può realmente tutelarli. Almeno Mikhail Gorbachev aveva avvertito i leaders dell'Europa dell'Est che l'Armata Rossa non sarebbe potuta più intervenire per sostenerli! Il 2011 sarà, quindi, l'anno in cui i "domìni arabo-occidentali" cominceranno a cadere. (scritto prima del 15 gennaio, quindi prima della rivoluzione in egitto, NDFC)

Qui la terza ed ultima parte
con i trend in decrescita.

Saluti felici

Felice Capretta