venerdì 21 novembre 2008

Vendita di Citigroup in crisi totale

Citigroup è in vendita!

Per meglio dire, sta tirando gli ultimi...

Ieri il dow jones è crollato un'altra volta, insieme peraltro al S&P 500 ed al Nasdaq che sta per sfondare il limite verso il basso raggiunto dopo il collasso della bolla del 2000. Almeno di questo i giornali sembrano essersene parzialmente accorti, mentre pudicamente sovrolano sul dramma di Citigroup.

Il titolo Citigroup è infatti ai minimi valori azionari degli ultimi 15 anni, e da fine 2006 ha perso il 90% del suo valore azionario.

Qui il grafico di Citigroup a 1 anno, preso da yahoo finanza, non so se si nota il crollo verticale da 40 a quasi 4 dollari.



Adesso vi mostro un altro grafico a 1 anno di un'altra società.




Notate una certa somiglianza?

La seconda è la defunta Lehman Brothers.

In pratica, Citigroup oggi varrebbe 25,6 miliardi di dollari, di cui 25 miliardi di dollari di aiuti del piano Paulson. Con un casco di banane la si compra, debiti compresi.

Il consiglio di amministrazione è riunito, probabilmente nella sala riunioni con le sbarre alle finestre per evitare che qualcuno si lanci giù, e sta valutando tra la vendita a spezzatino o la vendita in blocco.

Ma bisogna trovarlo, l'acquirente...Lehman Brothers non l'ha trovato.

Come volevasi dimostrare, il piano Paulson ha avuto il semplice effetto di ritardare di qualche settimana gli altri tracolli bancari. Vi ricordo i titoloni dei giornali che inneggiavano al piano Paulson e intravedevano l'uscita dal tunnel "nel giro di pochi mesi, un anno al massimo", e profetizzavano che "il peggio è passato", mentre il peggio deve ancora venire. I Credit default swap prima o poi salteranno per aria e ci sarà da divertirsi.


Nel frattempo, la crisi finanziaria sta mordendo l'economia reale negli USA e si sta trasformando nell'attesa crisi economica vera e propria.

Alcuni dati del mercato USA:

  • -1% prezzi al consumo su base mensile
  • flessione del medesimo indice al netto dei prodotti alimentari ed energetici, cosa che non accadeva da tempo immemorabile
  • -2,8% prezzi alla produzione

Un dato ancora più rilevante e più immediato ce lo propone American Research Group con un sondaggio a campione condotto in questi giorni.

Il sondaggio è stato rilanciato nella blogosfera italiana dagli ottimi crisis e iceberg finanza, di cui consiglio sempre la lettura: nelle vacanze di natale del 2008 gli americani spenderanno

....rullo di tamburi....

il 50% in meno rispetto all'anno precedente.

Vediamo i dati:



Spacchiamo ora il dato tra persone che hanno già iniziato ad acquistare regali e persone che devono ancora iniziare.

La previsione media di spesa è di 600 dollari circa contro i 1000 dollari circa del 2007, pari ad una flessione del 40%, per coloro che hanno già iniziato a fare acquisti per natale, mentre la previsione di spesa media per coloro che devono ancora fare acquisti è di 316 dollari contro 724 del 2007, pari a circa il 55% in meno.

Infine, allo studio in italia il corposo pacchetto di stimoli all'economia.

Tra 130 e 800 euro per natale alle famiglie numerose.
Che si compreranno il telefonino nuovo o la tv a schermo piatto.
Nella peggiore delle ipotesi, si compreranno 400 chili di pasta e 40 litri d'olio, che già sarebbe buono.

Tanto per fare un piccolo confronto, il governo cinese ha varato una vera riforma di carattere keynesiano per stimolare l'economia. Un piano da 600 miliardi di dollari per costruire infratrutture, strade, ponti, ferrovie. Un aumento massiccio della spesa pubblica con investimenti in grandi opere per riavviare il paese.

Proprio non si riesce a fare l'abitudine ad un governo ti prende per il culo.

Saluti felici

Felice Capretta

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