venerdì 26 settembre 2008

La paura e il controllo

"Devo costantemente mettere in pericolo la Francia affinchè io la possa salvare". Una frase, questa, attribuita a Napoleone.

La paura è uno dei più potenti driver del controllo.

Non stupisce dunque che i cosiddetti media dedichino il 95% dello spazio ai fatti più cruenti e generatori di terrore.

Leggiamo oggi sulla stampa, tra un maiale gigante (no, non è mai stato eletto) e un macellaio squilibrato, l'indagine condotta dal Censis sulla percezione delle paure degli abitanti delle metropoli.

Il 90,2% della popolazione di queste città dice di avere almeno qualche piccola ansia quotidiana, mentre il 42,4% avverte con maggiore intensità una o più angosce.

Ma guarda un po' che combinazione.

E vogliamo parlare del cosiddetto terrorismo?

Terrorismo? da wikipedia:

Il terrorismo è una forma di lotta politica che consiste in una successione di azioni clamorose, violente e premeditate (attentati, omicidi, stragi, sequestri, sabotaggi, ecc.) ai danni di nazioni, governi, gruppi etnici o fedi religiose.

In genere, le azioni terroristiche hanno per scopo principale non tanto la distruzione e la morte in sé, foss'anche su vasta scala, quanto la risonanza mediatica che le azioni stesse hanno: si sfruttano i mass-media come cassa di risonanza che, amplificando le gesta dei gruppi terroristici, ne creano la "leggenda";un'aura di potenza richiama nuovi aderenti alla causa e scoraggia la popolazione dall'opporsi. Scopo finale e' la modifica (o la distruzione) dello status quo.


A fronte di qualcuno che semina il panico per cambiare lo status quo, si rende necessario qualcuno che mantiene lo status quo. Terrosimo e potere fondato su paura e controllo si sostengono a vicenda come le colonne bianca e nera sostengono l'architrave.

Il terrorismo come necessario sostegno di un controllo sociale basato sulla paura.

Non stupisce scoprire che certi poteri abbiano creato, fomentato e gestito il cosiddetto Terrorismo proprio al fine di mantenere lo status quo.

Oggi vi lascio con le parole di V.

Sono tratte dall'ottimo film V for Vendetta, di cui consiglio vivamente la visione. I fratelli Wachowski, già creatori del triplice capolavoro Matrix, hanno aggiunto al titolo il claim "non sono le persone che dovrebbero aver paura dei governi. sono i governi che dovrebbero aver paura delle persone". Sagge parole. Ed ora, a voi V:

And the truth is, there is something terribly wrong with this country, isn't there?

Cruelty and injustice, intolerance and oppression.

And where once you had the freedom to object, to think and speak as you saw fit, you now have censors and systems of surveillance coercing your conformity and soliciting your submission.

How did this happen? Who's to blame?

Well certainly there are those more responsible than others, and they will be held accountable, but again truth be told, if you're looking for the guilty, you need only look into a mirror.

I know why you did it. I know you were afraid.

Who wouldn't be? War, terror, disease. There were a myriad of problems which conspired to corrupt your reason and rob you of your common sense.

Fear got the best of you, and in your panic you turned to the now high chancellor, Adam Sutler. He promised you order, he promised you peace, and all he demanded in return was your silent, obedient consent.

A fine film, Libertà per tutti.

Saluti felici

Felice Capretta

ps: aggiornamento sulla crisi di liquidità: è saltata washington mutual per soli 2 mld usd. Rilevata da JP Morgan. Aggiornamento sul piano Paulson: fumata nera nella notte a Capitol Hill! Se perfino i senatori non si lasciano travolgere dalla paura, vuol dire che Paulson sta cercando di farla davvero grossa. Si continua a trattare.

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